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L'alimentazione del neonato

Dipartimento Materno-Infantile
U.O. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Direttore Dott. Paolo Tagliabue

L'alimentazione è estremamente importante per qualunque neonato, sano o con problemi clinici. Una adeguata alimentazione permette non solo un buon accrescimento staturo-ponderale ma fornisce anche energia per la respirazione e per la rapida crescita dei vari organi, primo fra tutti il cervello.

Nel neonato pretermine lo scopo principale della terapia nutrizionale è quello di riprodurre una crescita simile a quella che avrebbe avuto se fosse rimasto nell'utero materno: infatti il periodo di massima velocità di crescita del feto è il terzo trimestre di vita intrauterina, in cui il peso del cervello triplica, la lunghezza aumenta di 5 centimetri al mese ed il peso di 30 grammi al giorno. Diventa quindi estremamente importante scegliere per ogni bambino, in base alle sue caratteristiche, il tipo di alimentazione più adeguato per quanto riguarda la quantità, la qualità e la modalità di somministrazione degli alimenti.

Le due principali modalità di nutrizione sono:

NUTRIZIONE ENTERALE

La nutrizione enterale deve essere iniziata non appena le condizioni cliniche del neonato lo permettono. Anche nei neonati di peso estremamente basso (inferiore ai 1000 grammi) è importante somministrare precocemente quantità ridottissime di latte allo scopo di stimolare lo sviluppo dell'apparato digerente.

Il latte materno è l'alimento base più digeribile e meglio utilizzabile; non è riproducibile integralmente a livello industriale. I suoi vantaggi sono:

Anche per il neonato pretermine l'alimento di prima scelta è il latte della propria madre, che possiede la composizione ottimale per soddisfare le sue esigenze nutrizionali; tuttavia nelle prime settimane di vita è consigliabile supplementare il latte materno con un prodotto a base di proteine (elemento presente nel latte di donna che ha partorito prematuramente in quantità inferiori al fabbisogno del neonato).

In caso di mancanza del latte materno, esistono in commercio numerosi tipi di latte sostitutivi del latte materno. Questi latti, pur non potendo riprodurre esattamente tutte le caratteristiche del latte materno, sono in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali del neonato; esistono anche numerosi tipi di latte con composizione speciale per i neonati pretermine.

La metodica di nutrizione enterale deve essere individualizzata in base all'età gestazionale, al peso ed alla situazione clinica di ogni singolo neonato.

Ovviamente l'allattamento al seno è la metodica migliore, più naturale e piacevole per il neonato e per la madre. In caso di impossibilità (ad esempio per mancanza di latte materno) è possibile nutrire il bambino con latte artificiale somministrato con il biberon.

Tuttavia queste due modalità non possono essere utilizzate in alcuni neonati qualora siano presenti alcune patologie importanti o uno stato di prematurità. Infatti la capacità di coordinare suzione, deglutizione e respirazione insorge approssimativamente intorno alla 32° - 34° settimana di età post-concezionale. Questo spiega perché molti neonati pretermine vengono alimentati mediante una nutrizione “clinica”, ossia diversa dalla suzione (al seno o al biberon).

In corso di nutrizione clinica il latte giunge allo stomaco del neonato attraverso un sondino, ovvero un tubicino che viene introdotto dal naso o dalla bocca e la cui punta arriva allo stomaco. Questi sondini sono fabbricati con uno speciale materiale plastico che li rende particolarmente morbidi e non fastidiosi per il bambino. Attraverso il sondino il latte può essere somministrato tramite una siringa, suddiviso in diversi pasti (di solito nei più piccoli si inizia con 8-10 pasti per poi scendere gradualmente fino a 6); qualora si voglia evitare di riempire troppo lo stomaco il latte può essere somministrato in modo continuo, goccia a goccia, tramite una pompa meccanica per 24 ore al giorno.

NUTRIZIONE PARENTERALE

Consiste nella somministrazione delle sostanze nutrienti direttamente nel sangue, attraverso una vena.

La nutrizione parenterale può essere totale (quando le condizioni cliniche del neonato richiedono di lasciare completamente a riposo il tratto gastrointestinale) o parziale (quando viene somministrata anche una quota di latte per via enterale ma questa quota non è sufficiente a coprire i fabbisogni del bambino).

Ovviamente quando un neonato è in nutrizione parenterale non viene nutrito con il latte ma con una miscela di sostanze (proteine, zuccheri, grassi, vitamine, ecc.) che viene stabilita giorno per giorno dal medico e preparata dalle infermiere. Questa miscela ha una composizione variabile che dipende dalle caratteristiche del neonato e dall'andamento della sua situazione clinica.

La miscela nutritiva viene somministrata attraverso un catetere che viene introdotto in una vena (di solito nei primi giorni di vita si utilizza la vena del cordone ombelicale, in seguito una vena del braccio).

La nutrizione parenterale viene utilizzata per il minor tempo possibile. Non appena le condizioni cliniche lo permettono si inizia la somministrazione di piccole quantità di latte per via enterale, che vengono aumentate di giorno in giorno per giungere quanto prima ad una alimentazione totalmente enterale.


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